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Pochi strumenti e un gran buon orecchio

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Ci hanno provato con i raggi X, ci hanno provato con gli ultrasuoni, ci hanno provato con la robotica, ma nessuno vince il battitore e i suoi strumenti, che risalgono addirittura al Medioevo: solo una grande sensibilità, pochi attrezzi rudimentali e i propri sensi sono davvero in grado di distinguere un prodotto eccellente da uno scarso, una forma perfetta da quella difettosa, meglio di qualunque tecnologia. “Non hanno ancora inventato una macchina in grado di coinvolgere e far lavorare assieme tutti i cinque sensi – afferma Cristian Bertolini, esperto battitore – come fa una persona allenata per anni. Ma a un bravo battitore i cinque sensi, comunque, non bastano: non è sufficiente saper ascoltare le vibrazioni della forma per capire cosa non va, occorre anche sapere la storia del casaro, il suo modo di lavorare, cosa mangiano le sue mucche, come reagisce il suo formaggio al clima e tante altre cose”. Occorre, in pratica, vivere e respirare il Parmigiano, e tutto il mondo che gli ruota attorno, fin dalla giovinezza. Gli strumenti giusti, però, sono un valido ausilio ai professionisti che, non a caso, non li cedono mai a nessuno. Altra curiosità: martelletto e aghi non vengono fabbricati né acquistati, ma tramandati da battitore a battitore. “Ce li ‘rubiamo’ uno con l’altro – scherza Massimo Rossi, altro esperto battitore – perché gli strumenti antichi sono quelli che funzionano meglio di tutti: i tentativi di riprodurli in chiave moderna non ottengono gli stessi risultati”.
Vediamo in questa gallery curiosità e segreti degli attrezzi usati dai battitori esperti.
Le foto provengono dai Musei del Cibo, in particolare dal Museo del Parmigiano Reggiano di Soragna (Pr) e dal Consorzio di produzione.

Parmigiano-Reggiano-attrezzi 0185 Martelletto - Non si poteva non iniziare da qui. E’ lo strumento più celebre e caratteristico legato alla professione di battitore. E’ composto di una speciale lega antisuono. Non ce n’è però uno uguale a un altro: ogni battitore ha il suo che varia per la composizione della lega, la forma, il peso.  Il martelletto non si compra né si crea, ma si tramanda da battitore a battitore. Questo strumento è usato per controllare la maturazione della forma: l'esperto battitore percuote la superficie e percepisce dal suono emesso se la pasta è compatta o se presenta cavità interne, segno di stagionatura imperfetta. Impugnato al contrario, l'attrezzo può essere usato anche come succhiello per estrarre dalla profondità della forma un minuscolo cilindro di formaggio allo scopo di verificarne la qualità e lo stadio di stagionatura. Ago a vite - Ago lungo e di piccolo diametro con rilievo esterno elicoidale a vite. L'esperto lo infila nella forma per estrarne una minima quantità di pasta e sentirne l'aroma. La consistenza viene, invece, giudicata in base alla resistenza che la pasta oppone alla penetrazione dell’ago. Ovviamente, si cerca di usarlo il meno possibile, solo in caso di estrema necessità, poiché la penetrazione rovina la forma che diventa così aggregabile da muffe, batteri e funghi. Sonda o tassello - Strumento usato come succhiello per estrarre dalla profondità della forma un minuscolo cilindro di formaggio allo scopo di verificarne la qualità e lo stadio di stagionatura. Impugnato al contrario, l'attrezzo serve da martelletto percussore: l'esperto batte la superficie e percepisce dal suono emesso se la pasta è compatta o se presenta eventuali cavità dovute a fermentazioni batteriche indesiderate o fessurazioni. Coltello a uncino - Serve per incidere la dura crosta del formaggio quando si vuole aprire la forma: con la punta del coltello si incide la crosta (facce e fiancata), poi con due coltelli usati come cunei si apre la forma in due metà. Anche il frazionamento successivo avviene con lo stesso metodo. Il principio del coltello da Parmigiano è di agire sulla rigidità del formaggio, quindi aprire le forme o estrarre pezzi di formaggio incuneando il coltello e facendo leva con lo stesso. Coltello a mandorla - Caratteristico coltello a lama corta e appuntita dalla forma a mandorla, che si adopera specificamente per tagliare il Parmigiano-Reggiano nella sua tipica forma a scaglie. La forma di Parmigiano Reggiano, quindi, propriamente non si taglia ma si apre, per mantenere intatta ed evidenziare la struttura interna e la naturale granulosità. Utilizzato anche per valutare la pasta del formaggio e la sua consistenza. Socca - Il termine dialettale ‘socca’ indica il ceppo, il piano d’appoggio fatto quasi come una forma di formaggio, con una solida base tripode, sul quale il battitore, munito dello speciale martelletto, effettua l’espertizzazione, percuotendo la superficie delle forme stagionate per rilevare, dal suono, eventuali cavità dovute a fermentazioni batteriche. L’oggetto si compone di una sezione di tronco d’albero montata su tre gambe. Viene utilizzata perché non emette vibrazioni e quindi non falsa il suono del formaggio durante l’auscultazione. Mano, occhio, orecchio - Sono i veri strumenti del battitore. Importantissimo il ruolo della mano sinistra che ‘riceve’ le vibrazioni del formaggio, mentre la destra batte con il martelletto. Una mano sensibile riesce a percepire le minime variazioni. Gli occhi valutano i difetti esterni della crosta, le eventuali irregolarità e la presenza di muffe. L’orecchio ascolta il suono prodotto dal formaggio per capire se all’interno la pasta è omogenea o si sono formate cavità e strappi.

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